SANIFICAZIONE-LA CNA CHIEDE DI FARE CHIAREZZA A TUTELA DI IMPRESE CLIENTI E FORNITRICI DEI SERVIZI
- Autore: CNA RIETI
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- 10 mag, 2020

La CNA ha inviato una lettera ai ministri della Salute Roberto Speranza e dello Sviluppo economico Stefano Patuanelli per sottolineare la necessità di sgombrare il campo dalle errate interpretazioni sul termine sanificazione che compare nei decreti cura Italia e liquidità e nei protocolli di regolamentazione per contrastare la diffusione del virus Covid-19. L’improprio riferimento a sanificazione, infatti, rischia di pregiudicare il beneficio fiscale riconosciuto dal legislatore per gli interventi igienico-sanitari negli ambienti di lavoro ma anche di alterare in modo rilevante il mercato delle attività di pulizia professionale dove operano circa 25mila imprese.
La circolare del Ministero della Salute del 22 febbraio scorso indica nel dettaglio gli specifici interventi di pulizia e disinfezione necessari per rendere sani gli ambienti di lavoro contro il rischio contagio. Si tratta di attività abitualmente svolte dalle imprese professionali di pulizia e disinfezione. Il termine sanificazione invece indica anche altre operazioni, come la derattizzazione e il miglioramento del microclima per quanto riguarda temperatura, illuminazione e livello del rumore.
Le imprese professionali di pulizia sono, quindi, già abilitate a svolgere gli interventi previsti dalla circolare ministeriale e dai protocolli di regolamentazione per contenere il virus e quindi possono rilasciare certificazione del lavoro effettuato ai fini del credito d’imposta a favore delle imprese che richiedono il servizio.
La CNA pertanto sollecita la correzione della normativa, ammettendo correttamente ai benefici fiscali le spese sostenute per gli interventi di pulizia e disinfezione sulla base delle indicazioni del Ministero della Salute. Il beneficio fiscale inoltre deve essere esteso a enti non commerciali e associativi per rafforzare l’azione di contrasto e prevenzione del virus.


Il MiTur, pubblicato l’avviso per accedere al contributo a fondo perduto per le aziende del turismo che hanno avuto decrementi di fatturato registrati tra novembre 2023 e marzo 2024, confrontando tali dati con lo stesso periodo della stagione 2021-2022.
I beneficiari di questa misura includono gestori di impianti di risalita e innevamento artificiale, maestri e scuole di sci, noleggiatori di attrezzature, agenzie di viaggio, tour operator, stabilimenti termali, strutture ricettive e ristoranti che operano nei comuni della dorsale appenninica.
Le domande possono essere presentate dalle ore 12 dell’11 giugno 2025 fino alle ore 12 del 10 luglio.
Il bando nella provincia di Rieti, riguarda le imprese dei Comuni inclusi nei tre comprensori sciistici individuati con provvedimento della Regione Lazio:
- Campo Stella: Leonessa, Posta, Borbona;
- Monte Terminillo: Cantalice, Colli sul Velino, Contigliano, Greccio, Labro, Micigliano, Morro Reatino, Poggio Bustone, Rieti, Rivodutri;
- Selvarotonda: Cittareale, Accumuli, Amatrice.
Tutti i dettagli nel testo del decreto allegato dove sono reperibili, tra gli altri, l’elenco dei beneficiari aggiornati ai nuovi codici Ateco, le modalità e termini di presentazione delle istanze e il criterio di riparto e di assegnazione del contributo.







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Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy ha emanato il decreto direttoriale 15 maggio 2025 che disciplina il meccanismo di prenotazione e le modalità di invio delle comunicazioni per l'accesso al credito d'imposta per investimenti in beni strumentali materiali 4.0 effettuati dal 1° gennaio al 31 dicembre 2025, ovvero fino al 30 giugno 2026 a condizione che entro il 31 dicembre 2025 sia stato versato un acconto pari ad almeno il 20% dell’investimento, nel limite massimo delle risorse stanziate pari a 2,2 miliardi di euro.