Rubrica: La storia di... RISTORANTE IL COCCIO
- Autore: Cliente
- •
- 14 mag, 2021

La storia di...Patrizio
Un po’ la passione, un po’ la fortuna, un po’ il carattere di chi non
si esalta per le vittorie e non si abbatte per le sconfitte, sono gli
ingredienti che nel tempo hanno fatto di Patrizio un ristoratore di
successo.
Lui si racconta così: “Patrizio nasce come un appassionato
di elettronica” e proprio per inseguire questa prima passione cambia
scuola e dai “Geometri” si trasferisce alle “Industriali” e terminati
gli studi comincia a lavorare in un’azienda che si occupava
dell’allestimento di spettacoli.
Poi arriva il militare,
destinazione Pinerolo, molto lontano da casa e con la prospettiva di
missioni pericolose come “I Vespri Siciliani”, “militari di leva armati
fino ai denti” impiegati per l’ordine pubblico.
Patrizio non
nasconde che per “evitare un po’ queste partenze” approda come
lavapiatti, di meglio non c’è, nella mensa ufficiali, e un fine
settimana in una mensa semideserta e priva di cuochi, gli capita di
dover cucinare una cena: “pennette all’arrabbiata, al dente, piccanti e
con molto aglio”, come gli aveva insegnato la mamma abruzzese, Wilma, e
come aveva sperimentato negli anni di università con gli amici. È un
trionfo, arriva in cucina il comandante e lo incorona cuoco, anzi
capocuoco!
Da lì comincia a girare per caserme a cucinare per feste e inaugurazione.
Nonostante la proposta di restare, finita la leva Patrizio torna a
Rieti dove, racconta, “abbiamo rimesso tutto in una scatola e ho
ricominciato a fare l’elettricista”, nel 1999 apre con un socio
un’azienda sempre di allestimento spettacoli.
Ma pochi anni dopo,
nel 2006, torna a “riaprire il cassetto della ristorazione” e avvia a
Rieti, accanto ad un distributore di benzina, “Il Carro” con il carro di
suo nonno sul tetto; è il primo successo come ristoratore, poi nel 2009
“La locanda del Carro” e ultimo, ma ancora per poco, nel 2012 “Il
Coccio”, un ristorante già esistente al quale aggiunge una pizzeria. Per
l’inaugurazione, tre giorni di seguito di pizza ad un euro, fuori la
fila, il quarto giorno il pienone.
“Nel frattempo con Elia e
Pierandrea, della Federazione Italiana Cuochi, siamo andati a fare un
po’ di casino in giro”: leggi a portare l’Amatriciana in Giappone,
Germania, Olanda, Matera, Napoli...
Intanto, grazie ai tanti corsi
di formazione, compreso l’ultimo che lo ha consacrato maestro gelatiere,
Patrizio è cresciuto professionalmente, ha stabilito un rapporto con
l’Istituto Alberghiero di Amatrice per la formazione dei ragazzi e delle
ragazze che tra l’altro ospita nell’alternanza scuola lavoro.
Non
sono mancate nemmeno le difficoltà, prima l’avventura della gestione
della “Capannaccia” al Terminillo - “è stata una bella esperienza, ma
dal punto di vista economico molto costosa” - e poi il covid: “Se oggi
siamo qui a parlare è perché non ci siamo fatti prendere dallo sconforto
e dalla commiserazione, abbiamo reagito subito con asporto e delivery”.
Proprio grazie a questo temperamento Patrizio lavora già ad un nuovo
progetto, l’apertura, a giugno, di quello che definisce, “il locale dei
nostri sogni”. Come nel suo stile, lo dice senza l’enfasi che pure
l’intrapresa meriterebbe: quasi cinquecento metri di superfice, con una
grande cucina, una gigantesca griglia di quattro metri, un forno a legna
rotante che può cuocere quindici pizze alla volta, il tutto immerso in
un parco di tre ettari di verde che sta “cercando di riportare alla
bellezza delle origini” e le sue braccia piene di graffi ne sono la
prova.
Si chiamerà “Il Coccio Village” e sta sorgendo a Santa
Rufina, solo pochi chilometri da Rieti, e impegnerà tante persone. La
squadra che oggi affianca Patrizio è formata da sua sorella Alessia e
suo cognato Massimo e poi da Novella, Marco, Hani, Gabriele e Nicolina.
... e che “Il Coccio Village” sia un nuovo grande successo!
Il Coccio
Via Paolo Borsellino, Rieti
Tel. 0746.760078
Fb IL COCCIO RIETI


Il MiTur, pubblicato l’avviso per accedere al contributo a fondo perduto per le aziende del turismo che hanno avuto decrementi di fatturato registrati tra novembre 2023 e marzo 2024, confrontando tali dati con lo stesso periodo della stagione 2021-2022.
I beneficiari di questa misura includono gestori di impianti di risalita e innevamento artificiale, maestri e scuole di sci, noleggiatori di attrezzature, agenzie di viaggio, tour operator, stabilimenti termali, strutture ricettive e ristoranti che operano nei comuni della dorsale appenninica.
Le domande possono essere presentate dalle ore 12 dell’11 giugno 2025 fino alle ore 12 del 10 luglio.
Il bando nella provincia di Rieti, riguarda le imprese dei Comuni inclusi nei tre comprensori sciistici individuati con provvedimento della Regione Lazio:
- Campo Stella: Leonessa, Posta, Borbona;
- Monte Terminillo: Cantalice, Colli sul Velino, Contigliano, Greccio, Labro, Micigliano, Morro Reatino, Poggio Bustone, Rieti, Rivodutri;
- Selvarotonda: Cittareale, Accumuli, Amatrice.
Tutti i dettagli nel testo del decreto allegato dove sono reperibili, tra gli altri, l’elenco dei beneficiari aggiornati ai nuovi codici Ateco, le modalità e termini di presentazione delle istanze e il criterio di riparto e di assegnazione del contributo.







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Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy ha emanato il decreto direttoriale 15 maggio 2025 che disciplina il meccanismo di prenotazione e le modalità di invio delle comunicazioni per l'accesso al credito d'imposta per investimenti in beni strumentali materiali 4.0 effettuati dal 1° gennaio al 31 dicembre 2025, ovvero fino al 30 giugno 2026 a condizione che entro il 31 dicembre 2025 sia stato versato un acconto pari ad almeno il 20% dell’investimento, nel limite massimo delle risorse stanziate pari a 2,2 miliardi di euro.