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- Autore: 7e37d554_user
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- 03 ott, 2024
È noto che il verificarsi di eventi climatici estremi, con ricorrenza che oramai esula dalla straordinarietà del fenomeno, impone una riflessione ponderata sulle modalità con cui far fronte agli ingenti danni, che lo Stato non riesce a sostenere in via esclusiva. Allo stesso tempo, qualsiasi strumento che attivi sinergie pubblico-private deve essere accompagnato dall’adozione di ogni misura necessaria a prevenire e contenere gli effetti dannosi, a partire dagli investimenti infrastrutturali e dalla manutenzione ordinaria e straordinaria del territorio.
Ciò detto, la nostra Confederazione, già in occasione dell’esame che ha portato all’approvazione della legge n. 213 del 2023, aveva evidenziato
In tal senso, avevamo altresì evidenziato che sarebbe stato preferibile introdurre, in luogo di un regime obbligatorio, un sistema premiale sostenuto da una campagna di sensibilizzazione e di formazione rivolta alle imprese, da realizzare anche attraverso il coinvolgimento delle associazioni di categoria.
A pochi mesi dall’efficacia dell’obbligo assicurativo registriamo, da una parte, la mancata adozione del decreto attuativo e, dall’altra, la carenza di uno strutturato confronto tra rappresentati del governo, delle compagnie di assicurazioni e delle organizzazioni datoriali.
Permangono, infatti, primarie criticità in ordine alla sfera di applicazione della misura con riguardo ai soggetti destinatari, alla puntuale definizione delle casistiche di eventi calamitosi e catastrofali, all’adeguatezza delle coperture che dovranno essere garantite dalle polizze e, in particolare, in merito ai costi a carico delle imprese, al momento non quantificabili. Sotto quest’ultimo aspetto, ad oggi, ignoriamo i parametri che saranno utilizzati dalle compagnie assicurative nella determinazione dei premi e come questi terranno conto della condivisione del rischio, secondo il principio di mutualità, e della riassicurazione con fondi pubblici per il tramite della SACE.
È di tutta evidenza, che in mancanza degli elementi che consentano di conoscere e confrontare le offerte assicurative, non ci sono le condizioni minime di trasparenza affinchè, entro il 31 dicembre,le imprese possano orientarsi consapevolmente nella scelta della polizza più appropriata alle proprie necessità.
È pertanto inevitabile che la decorrenza della misura venga rinviata di almeno 12 mesi.
Siamo certi che le buone ragioni sopra richiamate incontrino il suo consenso e, nelle modalità che riterrà più opportune, possano essere utilizzate per sostenere l’intervento legislativo di proroga.



Il MiTur, pubblicato l’avviso per accedere al contributo a fondo perduto per le aziende del turismo che hanno avuto decrementi di fatturato registrati tra novembre 2023 e marzo 2024, confrontando tali dati con lo stesso periodo della stagione 2021-2022.
I beneficiari di questa misura includono gestori di impianti di risalita e innevamento artificiale, maestri e scuole di sci, noleggiatori di attrezzature, agenzie di viaggio, tour operator, stabilimenti termali, strutture ricettive e ristoranti che operano nei comuni della dorsale appenninica.
Le domande possono essere presentate dalle ore 12 dell’11 giugno 2025 fino alle ore 12 del 10 luglio.
Il bando nella provincia di Rieti, riguarda le imprese dei Comuni inclusi nei tre comprensori sciistici individuati con provvedimento della Regione Lazio:
- Campo Stella: Leonessa, Posta, Borbona;
- Monte Terminillo: Cantalice, Colli sul Velino, Contigliano, Greccio, Labro, Micigliano, Morro Reatino, Poggio Bustone, Rieti, Rivodutri;
- Selvarotonda: Cittareale, Accumuli, Amatrice.
Tutti i dettagli nel testo del decreto allegato dove sono reperibili, tra gli altri, l’elenco dei beneficiari aggiornati ai nuovi codici Ateco, le modalità e termini di presentazione delle istanze e il criterio di riparto e di assegnazione del contributo.







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Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy ha emanato il decreto direttoriale 15 maggio 2025 che disciplina il meccanismo di prenotazione e le modalità di invio delle comunicazioni per l'accesso al credito d'imposta per investimenti in beni strumentali materiali 4.0 effettuati dal 1° gennaio al 31 dicembre 2025, ovvero fino al 30 giugno 2026 a condizione che entro il 31 dicembre 2025 sia stato versato un acconto pari ad almeno il 20% dell’investimento, nel limite massimo delle risorse stanziate pari a 2,2 miliardi di euro.