CREDITO D’IMPOSTA SISMA RISPOSTA ALLA NOTA DELL’AGENZIA DELLE ENTRATE
Nei giorni scorsi la CNA di Rieti, con un intervento a “Prima Pagina” della sua direttrice, ha di nuovo posto il problema della mancata attuazione delle norme previste per il credito d’imposta sisma, ragione per la quale le imprese dei Comuni del Cratere non riescono ancora a beneficiare del rimborso di parte delle spese sos tenute per impianti e attrezzature effettuate nel 2021.
L’Uffici Stampa dell’Agenzia delle Entrate ci ha inviato una nota nella quale si “precisa” quanto segue:
“Il tax credit per il sisma del Centro Italia, come previsto dall’articolo 43-ter del Dl n. 152/2021, è stato prorogato fino al 31 dicembre 2021, nel rispetto dei limiti e delle condizioni stabilite dalla comunicazione della Commissione europea C (2020) 1863 final, del 19 marzo 2020, recante "Quadro temporaneo per le misure di aiuto di Stato a sostegno dell’economia nell'attuale emergenza del COVID-19" (Temporary Framework).
L’estensione della misura agevolativa è subordinata, quindi, all’adozione da parte della Commissione europea della decisione di compatibilità del regime di aiuti sulla base del Temporary Framework.
La richiesta di autorizzazione alla Commissione europea è a cura del MISE.
Una volta che l’Agenzia riceverà comunicazione della decisione della Commissione europea metterà a disposizione dei beneficiari la procedura per presentare la comunicazione per fruire dell’agevolazione”
La risposta asserisce dunque che la riformulazione (art. 43-ter del DL 152/2021) contenuta nella legge di conversione del PNRR, non ha un significato diverso dalla formulazione precedente, contenuta nel “Sostegni Bis”.
Secondo tutte le interpretazioni essa avrebbe dovuto, invece, consentire l’utilizzo immediato del credito, salvo eventuale procedura di infrazione nei confronti dell’Italia, nel caso in cui la Commissione non avesse concesso la proroga.
Quindi o il Parlamento Italiano fa delle leggi inutili o l’Agenzia delle Entrate non dà seguito a quanto stabilito dalle leggi.
Per quanto ci riguarda, noi continueremo a sostenere le ragioni di coloro hanno fatto investimenti e ora non si vedono riconosciuto il credito e facciamo appello di nuovo ai nostri parlamentari perchè facciano lo stesso.
Il credito d’imposta è una delle misure più utili a sostegno della ricostruzione economica, senza la quale la ricostruzione materiale rischia di vedere depotenziati i propri effetti.











